Alimentazione, esercizio fisico, riposo e fattori psicologici: cambiare stile di vita per curare una sindrome che interessa fino al 18% della popolazione mondiale
La sindrome dell’intestino irritabile, conosciuta anche come colon irritabile o IBS (Irritable Bowel Syndrome), è una condizione che interessa fino al 15% della popolazione mondiale, in Italia ne soffre circa il 5% della popolazione con una netta prevalenza di donne. Quando parliamo di IBS ci riferiamo a un disturbo cronico a carico dell’intestino crasso che si manifesta con sintomi come dolore addominale, gonfiore, diarrea e/o stitichezza. Nonostante le cause legate all’insorgere di questa patologia non siano ancora completamente note, si è stabilita una correlazione con alcuni fattori ricorrenti, fra i quali le alterazioni nel movimento intestinale, una particolare sensibilità del sistema nervoso intestinale, una condizione disfunzionale del sistema immunitario, fattori genetici e fattori psicologici come lo stress e l’ansia.
Molte persone con colon irritabile riportano, inoltre, un peggioramento della propria condizione in concomitanza dei cambi di stagione. Una ricorrenza questa, che ha consentito di mettere in relazione una sintomatologia più severa con la variazione della temperatura, il cambio di alimentazione conseguente, con l’introduzione degli alimenti di stagione e lo stress psicologico derivante. Inoltre, l’intestino risulta particolarmente sensibile alle temperature estreme, dal caldo al freddo, dall’umidità all’aria secca e ai cambiamenti della pressione atmosferica.
Qualche consiglio per chi soffre di intestino irritabile per affrontare il cambio di stagione
Se si soffre di colon irritabile si possono adottare diverse strategie per cercare di gestire al meglio questo passaggio delicato. Il regime alimentare, in questo periodo è quanto mai importante, e l’ausilio di integratori può risultare prezioso, a venirci in aiuto, inoltre, possono essere attività che ci consentano di allentare la morsa dello stress, dalle pratiche di rilassamento alla meditazione, oltre all’esercizio fisico e al giusto riposo. È indubbio, in tal senso come il nostro stile di vita giochi un ruolo decisivo.
L’alimentazione per chi soffre di IBS
Rispetto all’alimentazione, molte persone con la sindrome da colon irritabile ottengono risultati apprezzabili quando riescono ad identificare quali alimenti tendono a scatenare reazioni più severe. Sebbene gli alimenti da evitare possano variare in certa misura da persona a persona, alcuni risultano più comuni, fra questi: i latticini, i cibi piccanti e quelli ad alto contenuto di grassi, il glutine, il caffè, gli alcolici e le bevande gassate.
Ma proviamo a scendere maggiormente nel dettaglio.
Un regime alimentare a basso contenuto di FODMAP, carboidrati a catena corta, è in molti casi una strategia vantaggiosa per contenere i sintomi della sindrome da colon irritabile. Ad approfondirne l’efficienza anche i medici AIGO nel corso del 29esimo Congresso Nazionale delle Malattie Digestive FISMAD nel corso del quale il ruolo dell’alimentazione nella gestione di questi disturbi è stato oggetto di analisi approfondita. La dieta a basso contenuto di FODMAP acronimo di Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols (oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentescibili), ha come obiettivo quello di ridurre in modo drastico l’assunzione di alimenti che potrebbero fermentare a livello del colon richiamando acqua verso l’intestino tenue, distendendolo.
Per quanto concerne l’assunzione di fibre, a seconda della tipologia e delle quantità possono avere un effetto positivo o negativo sulla persona. Le più tollerate sono di norma le fibre solubili come quelle provenienti da crusca di avena, carote bollite o mele cotte. Rispetto alle quantità dovrebbero essere sempre variate in modo progressivo.
Infine, è sempre essenziale mantenere un’idratazione ottimale, assumendo acqua nel corso della giornata e limitando al minimo il consumo di alcolici e bevande gassate.
L’uso di un diario alimentare può rivelarsi utile per collegare sintomi e alimenti e più in generale per assumere una buona consapevolezza di come, quanto e quando mangiamo.
Cosa consigliamo a chi soffre di IBS
È consigliabile per i pazienti affetti da IBS sottoporsi a test quali il gut screening, un’analisi approfondita del microbiota intestinale, abbinato ad un test sulle intolleranze alimentari, così da ottenere informazioni dettagliate sulla condizione della flora batterica e sullo stato infiammatorio dell’intestino.
Fonti:
https://www.webaigo.it/notizia/area-stampa/comunicati-stampa/intestino-irritabile–la-dieta-low-fodmaps-spiegata-dai-medici-aigo_20230427104254/
https://www.microibd.it/intestino-irritabile/184-la-diagnosi-per-la-sindrome-da-intestino-irritabile.html