Perfezionano il processo digestivo degli alimenti, ci difendono da agenti patogeni, proteggono la barriera intestinale, aiutano la sintesi di sostanze utili al corpo
Il nostro intestino, un “tubo” cavo lungo tra i 7 e gli 8 metri, ripiegati in anse, è un organo sorprendentemente vivace e attivo, dotato di grande sensibilità e ricettività. Ce ne accorgiamo anche da soli, basterebbe dare pieno ascolto alle sue mutevoli risposte ai nostri input. A ciò che mangiamo, alle medicine che assumiamo, alle emozioni intense che proviamo nelle diverse fasi della nostra vita, il nostro apparato enterico reagisce sempre con una sua intelligenza, avvisandoci in modi inequivocabili, se c’è qualcosa che non va.
Al suo interno, tra le robuste mucose che lo rivestono e che fungono da barriera con l’esterno, nascono, si riproducono e muoiono miliardi di microbi, in concentrazioni e composizioni che si modificano nel tempo. Man mano che cresciamo, arricchiamo il nostro patrimonio microbico attraverso l’alimentazione, il contatto con altri esseri umani, o semplicemente interagendo con gli ambienti circostanti.
Di questa eterogena popolazione, visibile solo al microscopio, i batteri rappresentano il “gruppo” più numeroso, dovendo svolgere diverse funzioni cruciali per il nostro benessere. Essi sono organismi unicellulari procarioti, significa che non possiedono un loro nucleo, per lo più anaerobi (proliferano in assenza di ossigeno) e in condizioni normali, di salute, vengono definiti commensali. Essi prosperano pacificamente nel nostro intestino, che fornisce il loro l’habitat ideale per vivere e riprodursi, in simbiosi e collaborazione con gli altri microrganismi ugualmente presenti, tra cui funghi (miceti) e virus. Alcuni di questi ceppi batterici godono di una certa popolarità. È il caso dei bifidobatteri e dei lattobacilli, che troviamo anche nei probiotici e nello yogurt e che assumiamo proprio allo scopo di “rimettere a posto” un intestino infiammato e sofferente. Di cosa si occupano questi microrganismi?
- Completano e perfezionano il processo digestivo degli alimenti che assumiamo per sostentarci, così come degli eventuali farmaci e integratori
- Si occupano di difenderci dall’aggressione di agenti patogeni esterni o interni, essendo parte integrante del nostro sistema immunitario
- Concorrono a formare gli scarti fecali e i gas di fermentazione (sempre legati al processo digestivo)
- Proteggono la barriera intestinale impedendo che diventi porosa favorendo il rilascio nel sangue di sostanze di scarto del processo metabolico e di microrganismi (sindrome dell’intestino gocciolante)
- Aiutano a sintetizzare sostanze utili al corpo, quali vitamine ed enzimi
I batteri non svolgono da soli questa mole di attività fisiologiche, ma in accordo e armonia con gli altri microrganismi del microbiota. Abbiamo anticipato che la composizione del microbiota, e quindi anche del batterioma (l’insieme del corredo genetico di tutti i batteri che vivono nella mucosa intestinale), si modifica nel tempo, e soprattutto è strettamente individuale. Significa che non esiste persona al mondo che possieda una flora batterica uguale a quella di un’altra. Significa anche che la stessa persona non avrà la stessa flora batterica a 20 anni e a 50 anni. Compreso questo, dobbiamo anche chiarire che, nonostante le diversità individuali, oltre 50 specie di batteri presenti in tutti gli intestini umani tra cui spiccano due macro gruppi: Bacteroidates e Firmicutes.
Per meglio specificare, senza entrare in modo troppo approfondito (e noioso) nella tassonomia batterica enterica, ci basterà sapere che questi numerosissimi e variegati microrganismi vengono classificati seguendo una gerarchia precisa che è quella usata per tutti gli esemplari del regno animale. Si comincia, appunto, con il regno di appartenenza, (quelli dei batteri, in questo caso), per divisione o phyla, per classe, ordine, famiglia, genere e infine specie. Tornando, quindi, al nostro patrimonio batterico personale, e tenendo conto della classificazione di cui sopra, scopriamo che i “phyla” presenti sono in genere pochi rispetto a quelli esistenti. Tornando alle due principali famiglie batteriche individuate, al loro interno si annoverano (tra gli altri):
- Famiglie appartenenti ai Phyla dei Firmicutes: Clostridi, Lattobacilli, Enterococchi, Stafilococchi
- Famiglie appartenenti ai Bacteroidates: Batteroidi, Tannerella, Rikenella, Prevotella
Si tratta in molti casi di batteri commensali – li troviamo anche in altri microbiota del corpo, come ad esempio il cavo orale o la mucose intime – che in casi di gravi disbiosi, abbassamento delle difese immunitarie e altre condizioni favorenti, possono trasformarsi in agenti patogeni aggressivi e pericolosi per la salute umana. Come, ad esempio i Clostridi. Malattie molto gravi, potenzialmente letali, sono provocate dalle tossine di alcune specie di Clostridi: il tetano, e il botulismo tra tutte. Non per questo dobbiamo temerli più del lecito.
I nostri strumenti per controllare lo stato di salute del microbiota intestinale
L’analisi approfondita del microbiota intestinale rappresenta una grande opportunità per orientare il piano di cura nel caso di diverse patologie. Eseguiamo nel nostro laboratorio il Gut Screening, un test che nasce per fornire indicazioni specifiche sullo stato di salute del nostro intestino. Si esegue su un campione di feci ed urine e consente l’identificazione di eventuali protozoi, elminti, funghi e batteri sia patogeni che residenti in sovracrescita. Contattaci per avere ulteriori informazioni.