La colonizzazione intestinale nel bambino determina lo sviluppo e il funzionamento del suo sistema immunitario: il microbiota in equilibrio in età infantile rafforza l’individuo in età adulta
Il microbiota educa il sistema immunitario a convivere con i batteri sia innocui che nocivi e gli insegna a stabilire un equilibrio tra batteri innocui, noti anche come simbionti, e potenziali patogeni, chiamati patobionti.
A partire dalla nascita, i batteri colonizzano i diversi distretti del nostro organismo: cute, cavità orale e nasale, tratto urogenitale e gastrointestinale. Nel solo colon è contenuto, (in termini di peso umido), circa 1,5 Kg di batteri. In un grammo di feci si possono isolare 100-200 miliardi di batteri la cui massa costituisce fisiologicamente circa il 60% del peso delle feci.
Nel rapporto simbiontico fra l’organismo umano e la flora intestinale, l’uomo (ospite) fornisce materiale per il sostentamento dei batteri. In compenso questi microrganismi (simbionti) svolgono varie funzioni utili all’uomo, flora batterica e organismo vivono in perfetta armonia (eubiosi).
La colonizzazione intestinale nel bambino determina lo sviluppo e il funzionamento del suo sistema immunitario: se il microbiota è in equilibrio corretto, lo rafforzerà anche in età adulta; viceversa, se il microbiota è danneggiato o alterato, può essere la causa di diverse problematiche quali allergie o malattie di diversa natura.
Composizione del microbiota nel bambino e Native Core Microbiota
Nell’intestino abbiamo prevalentemente:
- Bacterioidi: che sono il gruppo più rappresentato come numero
- Firmicutes: a cui appartengono anche i Lattobacilli; Proteobatteri – sono i saprofiti, si modificano in relazione del contesto (E. coli, Salmonelle, Campylobacter)
- Actinobatteri: batteri specializzati, in particolare i Bifidus che degradano il substrato polisaccaridico e producono le Vitamine.
Molti sono i fattori che influenzano la composizione quali-quantitativa del microbiota: età gestazionale, antibioticoterapia in epoca perinatale, modalità del parto (vaginale o cesareo), sede del parto (nosocomiale o domiciliare), LM o latte artificiale, svezzamento e alimentazione successiva (composizione e timing dell’alimentazione complementare).
Il Native Core Microbiota è la dotazione iniziale dei microrganismi che il neonato riceve durante il parto, dall’allattamento materno e dall’ambiente e costituisce il fondamento del microbiota per le età successive.
Recenti ricerche scientifiche hanno identificato tre fasi nella composizione del microbioma del bambino:
- fase di sviluppo (3-14 mesi di età)
- fase di transizione (15-30 mesi)
- fase stabile (31-46 mesi)
L’allattamento al seno è associato a livelli più elevati di Bifidobatteri (che sono altamente protettivi), mentre l’alimentazione con latte artificiale, per lo più con latte di mucca, porta a un aumento della diversità microbica. La nascita vaginale è associata a un aumento di Bacteroides, mentre altri fattori, come la convivenza con fratelli o animali domestici, influenzano i profili del microbiota intestinale.
Durante la gravidanza l’intestino del feto è quasi del tutto sterile e subito dopo la nascita viene colonizzato da miliardi di batteri. Il feto non vive in un ambiente completamente sterile e viene al mondo con un intestino nel quale è presente una quantità minima di batteri, il 5% di colonizzazione nell’intestino è già presente nel rapporto madre-feto.
Sono in costante aumento studi che confermano come il microbioma nei primi anni di vita sia fondamentale per la salute negli anni futuri e come l’inizio dello sviluppo del microbioma avvenga già a livello fetale, con il passaggio di alcuni batteri “buoni” attraverso la placenta.
Al momento della nascita c’è il passaggio tra la flora microbica dalla madre e nascituro. Tutto si gioca nelle prime 6 ore di vita. Quindi: nascita dal canale vaginale, flora eubiotica della madre (disbiosi già in gravidanza o terapie antibiotiche della madre, sono fattori peggiorativi), allattamento materno, condizionano l’instaurarsi di una flora microbica “fissa”.
Questa flora fissa, che il bambino “eredita”, lo condizionerà per tutta la vita, una parte di questa flora non cambierà mai.
Pertanto se ho una “buona flora” ereditata, basterà un intervento minimo e mirato perché tutto ritorni come prima, al contrario bisognerà lavorare in modo più continuativo, perché la flora nel corso della vita possa tornare a quella di partenza.
Studi hanno dimostrato che con l’inizio dello svezzamento, cioè di cibi, si osserva meno dominanza del Bifidobacterium e, dopo la cessazione del latte materno, 110 specie batteriche, principalmente appartenenti al phylum Firmicutes, sono aumentate significativamente.
Il primo anno di vita del bambino nello sviluppo del microbiota intestinale
Il primo anno di vita è cruciale per lo sviluppo del microbiota intestinale e l’allattamento al seno è il principale fattore a influenzare la composizione del microbiota.
Una buona colonizzazione batterica è associata al formarsi di un efficiente sistema immunitario, la mancanza di questa precoce esposizione potrebbe favorire malattie come asma, dermatite atopica, malattie croniche infiammatorie, malattie infiammatorie intestinali.
I Bifidobatteri sono importanti nel neonato per contrastare le coliche gassose o la “stipsi del neonato” e necessari anche durante lo svezzamento, essendoci in questa fase una modificazione importante di tutto il microambiente intestinale, per arrivo di nuovi alimenti.
Sempre più studi di letteratura evidenziano come molte patologie cerebrali siano correlabili a disbiosi intestinale grazie alla via di comunicazione bidirezionale intestino-cervello e che il “Microbiota modula il comportamento ed eventuali anormalità associate con lo sviluppo neurocerebrale”.
Nel tratto gastrointestinale ci sono circa 300.mila cellule nervose che producono ed utilizzano gli stessi Neurotrasmettitori del Sistema Nervoso centrale (per es Serotonina, Dopamina, Glutammato, Acetilcolina, Noradrenalina). Una alterazione nel funzionamento di queste cellule e del microbiota può avere un ruolo nella genesi di disturbi nervosi e psichici.
Un controllo dal pediatra per monitorare lo stato di salute dell’intestino del tuo bambino è il primo passo per poter individuare eventuali alterazioni del microbiota ed eliminare una disbiosi intestinale.
Quali test consigliamo di fare
Anche nel caso dei bambini eseguire un’analisi approfondita del microbiota intestinale attraverso il Gut Screening, consente una valutazione approfondita dello stato di salute dell’intestino; il test che si esegue su un campione di feci ed urine, permette di ottenere indicazioni funzionali al mantenimento o al ripristino dell’equilibrio dell’ecosistema batterico nel tratto gastrointestinale così da contribuire efficacemente alla conservazione e ripristino di un buono stato di salute generale.
Ringraziamo per l’articolo la Dott.ssa Maria Maranò Pediatra