Tipiche dei paesi industrializzati sono caratterizzate da un’infiammazione permanente della parete intestinale e sintomatologia conclamata a fasi alterne
Le Malattie infiammatorie Intestinali Croniche (di seguito MICI), interessano una fetta importante della popolazione; soprattutto, negli ultimi anni si è registrato un progressivo abbassamento dell’età di comparsa di queste malattie, con un significativo aumento anche nei bambini.
Le MICI sono caratterizzate da uno stato infiammatorio cronico dell’intestino e della mucosa intestinale; possono comportare lacerazioni, ulcerazioni e degenerazione delle pareti intestinali e essere anche l’anticamera per lo sviluppo di malattie più importanti, come i tumori al colon retto o in altri distretti dell’apparato digerente.
Morbo di Crohn (o malattia di Crohn) e la Colite Ulcerosa: le Patologie Infiammatorie Intestinali più importanti
Il Morbo di Crohn è stato scoperto dai Dottori Crohn nel 1932 e può colpire ed interessare qualunque area dell’intestino, dalla bocca all’ano; anche se di norma i tratti più colpiti sono la parte finale dell’intestino tenue ed il colon, separatamente o in contemporanea. La formazione è lenta e progressiva nel tempo, ma forma ispessimenti, edemi, ulcerazioni che interessano tutto lo spessore della parete intestinale e che possono sfociare anche in ascessi, fistole addominali e perianali, perforazioni, emorragie intestinali e varie complicanze sistemiche.
La Colite Ulcerosa è stata scoperta nella metà del XIX secolo; è di norma benigna e colpisce prevalentemente il retto, ma può estendersi anche a tutto o parte de Colon, escludendo però le altre zone dell’intestino. La mucosa delle parti colpite si presenta infiammata ed ulcerata; nei casi più gravi può comportare complicanze sistemiche , anemia grave, perforazioni intestinali, colon tossico (dato dall’estendersi dell’infiammazione anche ai sottostrati della mucosa intestinale). Alcune ricerche evidenziano che il persistere per molti anni della malattia aumenta il rischio di insorgenza del tumore al colon-retto.
Sia per il Morbo di Crohn che per la Colite o Rettocolite ulcerosa, a livello convenzionale, non esistono cure definitive; queste patologie sono peraltro spesso caratterizzate da andamenti altalenanti in cui l’individuo colpito alterna periodi di acutizzazione a periodi di ‘silenzio’ dei sintomi; la malattia, tuttavia, non è in fase di risoluzione in quest’ultimo caso, ma semplicemente si abbassa il livello di infiammazione.
Cosa controllare con particolare attenzione in presenza di infiammazioni croniche dell’intestino
In presenza di infiammazioni croniche dell’intestino, la condotta da adottare da parte del paziente deve essere di particolare cura e riguardo della propria condizione e volta a:
- Mantenere un equilibrio del Microbiota (l’insieme degli organismi della flora batterica intestinale)
- Debellare proliferazioni patogene di batteri, funghi, parassiti
- Eliminare alimenti pro-infiammatori e/o ai quali si risulta intolleranti
- Adottare un regime alimentare che mantenga un equilibrio acido-base
- Adottare misure correttive che spengano l’infiammazione locale e sistemica
- Fare esami specifici e mantenere controlli mirati per monitorare lo stato di avanzamento o di risoluzione della malattia per adottare sempre le più idonee misure correttive.
Per mantenere sempre alto il livello di controllo su alcuni equilibri fondamentali per il proprio benessere, ci si può avvalere del supporto di alcuni esami specifici.
È il caso del Flogogut che unisce la mappatura della flora batterica intestinale alla misurazione degli acidi grassi, dell’M2PK il test per la rilevazione dell’enzima Piruvato Chinasi di tipo 2 considerato un indicatore importante per la diagnosi precoce di polipi intestinali e tumori del colon-retto e ancora la microscopia in campo oscuro che permette di individuare batteri, funghi, cataboliti tossici e parassiti nel sangue, e il test citotossico per le intolleranze alimentari, strumento prezioso per indirizzare la corretta formulazione di un piano alimentare.
Avere disposizione i dati rilevati da questa tipologia di esami permette di avere una prima valutazione estesa di tutti i fattori di primaria importanza e di poter indicare, conseguentemente, misure ed integrazioni correttive opportune.
Dott.ssa Carla Marzetti
Biologa Ricercatrice
BIBLIOGRAFIA