Gli studi sulla presenza di disbiosi intestinale e insorgenza del diabete confermano che lo sbilanciamento della flora batterica aumenta il rischio
Numerose ricerche condotte negli ultimi anni confermano l’associazione tra alterato equilibrio del microbiota e maggior rischio di insorgenza di diabete e sviluppo dell’obesità.
A titolo d’esempio, nel luglio del 2016, è stato pubblicato su Nature uno studio condotto dall’ Università di Copenaghen su un campione di 277 soggetti adulti non diabetici ma insulino-resistenti (quindi a rischio elevato di sviluppo di diabete).
In questi soggetti è stato osservato il collegamento tra la relativa abbondanza di Prevotella Copri e Bacterioides vulgatus e BCAA nel metaboloma sierico ed insulino-resistenza dell’intero organismo.Nella ricerca di Oluf Pedersen di cui sopra, questi risultati vengono replicati anche nei soggetti con diabete tipo 2.
Questa ricerca, di fatto, conferma diversi studi precedenti, ( fra i quali anche quello disponibile qui: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3740694/ ). Si trova riscontro, dunque, di come in soggetti con diabete autoimmune sia sempre presente anche uno squilibrio di flora batterica intestinale; in particolare questa risulta essere più povera in quanto meno varia e deficitaria dei ceppi batterici protettivi, con uno sbilanciamento di diversi ceppi batterici tra cui i Bacterioides. Viene rilevato, inoltre, un impoverimento batterico dei ceppi che producono butirrato ed evidenziato come lo sbilanciamento possa essere determinato anche da funghi e virus intestinali.
Sono stati condotti studi sia su gruppi di adulti che di bambini; in entrambi i casi i risultati confermano che anche in giovane età, la disbiosi intestinale è legata ad una maggiore infiammazione e attivazione di risposta immunitaria che predispongono all’insorgenza del diabete ed allo sviluppo di insulino-resistenza.
L’importanza dei test di valutazione delle condizioni della flora intestinale
Alla luce di queste ricerche risulta chiaro come la conoscenza della composizione del microbiota, la rilevazione di un eventuale stato infiammatorio e la valutazione dello stato di salute delle cellule tramite il Gut Screening, il test di microscopia in campo oscuro e/o il flogogut (per la valutazione degli acidi grassi) risulti essenziale per attuare le giuste strategie correttive ed integrazioni mirate. La necessità di intervenire tempestivamente e in modo efficace è del resto fondamentale per scongiurare il cronicizzarsi di una situazione di squilibrio, favorendo nel tempo l’insorgenza della patologia diabetica.